di don Vincenzo Vitale
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Speciale: Molte fedi sotto lo stesso cielo
Relazioni internazionali dominate dalla logica del più forte, globalizzazione al capolinea, democrazia in crisi, clima impazzito… Il mondo rischia di andare a sbattere. E allora bisogna rimettere insieme i cocci e ripartire con una nuova logica. È il tema di Molte fedi sotto lo stesso cielo 2025 cui dedichiamo queste pagine speciali
Reportage: Siria
Nelle rovine lasciate da oltre un decennio di violenza, la minoranza cristiana continua a custodire la propria fede come «atto di resistenza». Nonostante le persecuzioni e la distruzione di chiese secolari, i fedeli non vogliono lasciare la propria terra: «Ci hanno tolto le case ma non Cristo»
Reportage: La Spezia
La città ligure da due secoli si è sviluppata attorno alla base della Marina militare per la quale, in tempi di venti di guerra, il Governo ha in serbo un progetto di ulteriore espansione con grandi investimenti. E dall’industria bellica dipende una parte significativa dell’occupazione. Ma il Comitato spezzino pace e disarmo, di cui fa parte anche il mondo cattolico, chiede di andare in un’altra direzione
L’intervista: Maria Ressa
La giornalista filippina, premio Nobel per la pace, ha sfidato il regime autoritario di Duterte pagando con il carcere e campagne d’odio. Oggi combatte la disinformazione, le distorsioni dei social e l’indebolimento della democrazia: «La nostra missione è raccontare le storie che tengono insieme la società»
Interviste impossibili: Agostino di Ippona
Inventore del genere autobiografico, maestro di introspezione, fu vescovo e oratore appassionato. Teologo sommo e dottore della Chiesa, smentisce di essere stato un campione del pessimismo. E poi spiega: «L’ordo amoris non è un elenco di priorità e non ha nulla a che fare con il familismo o con il sovranismo»
L’incontro: Tomaso Montanari
Storico dell’arte e rettore dell’Università per stranieri di Siena, denuncia l’uso politico della fede e richiama il Vangelo come bussola civile: «L’Europa tradisce se stessa se sceglie la potenza al posto della pace»
La memoria: 4 luglio 1925 – Muore Pier Giorgio Frassati
Per raccontare Pier Giorgio Frassati, oltre al servizio ai poveri e all’anelito a una vita di fede spesa per alti ideali, bisogna ricordare anche la sua visione politica di lucido antifascista e il senso della giustizia che gli costò l’ostracismo di una parte dell’associazionismo che frequentava, posizioni messe in ombra dalla successiva saggistica agiografica da santino